Affrontiamo un tema particolarmente scottante in ambito condominiale: “Le morosità dei condomini“. Abbiamo già affrontato questo argomento. Credo però sia opportuno approfondire ancor meglio quali sono le operazioni che un buon amministratore di condominio dovrebbe eseguire al fine di recuperare le somme dovute dai condomini che non pagano.

L’Avvocato Mario Torre, ha spiegato con estrema precisione in questo articolo come viene eseguito un decreto ingiuntivo. E’ bene però capire cosa succede dopo che il decreto ingiuntivo è stato emesso. L’amministratore ogni anno, è obbligato a presentare il bilancio consuntivo, che contiene tutte le spese relative al mantenimento dei servizi e dei beni comuni, gli incassi derivanti dalle quote condominiali pagate dai condomini e appunto, i crediti ed i debiti che il condominio ha nei confronti degli stessi.

Se l’assemblea approva il bilancio consuntivo e ci sono dei crediti aperti cioè ci sono dei condomini che non hanno pagato tutte le quote di loro competenza, trascorsi 180 giorni dalla chiusura del bilancio, l’amministratore può emettere decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini morosi. Il decreto ingiuntivo che viene emesso dall’amministratore di condominio è diverso da quello normalmente applicato per i crediti dei professionisti o di chi fa impresa.

Infatti, se la richiesta di decreto ingiuntivo che giunge al giudice competente, è formalmente corretta, contiene i dati dei condomini morosi, gli importi correttamente contestati, il giudice rende immediatamente esecutivo il decreto. Il condomino a cui viene notificato il decreto, ha tempo dieci giorni per ottemperare al pagamento non solo dei crediti del condominio, ma anche alle spese legali citate nel documento di notifica.

Se il condomino non paga?

Beh, se il condomino non salda il debito, si aprono ulteriori e più dettagliate procedure. Il passo successivo al decreto è esigere i crediti pignorando i beni di proprietà (mobili, auto, appartamenti) o i crediti che il condomino vanta (ad esempio lo stipendio su conto corrente). Qualora anche in questo caso, l’amministratore non riuscisse a recuperare le cifre dovute può procedere, qualora il credito sia associato ad un lavoro eseguito da un fornitore del condominio (ad esempio la ditta di pulizie, la ditta che ha eseguito le ristrutturazioni nel condominio), a comunicare il nominativo del condomino moroso direttamente al fornitore di servizi.

Se anche in questo caso, neanche la ditta riuscisse a recuperare le somme dovute, purtroppo, il debito del condomino ricade sui cosiddetti “condomini virtuosi”. Naturalmente il debito verrebbe ripartito secondo i millesimi di ciascun condomino virtuoso.

In buona sostanza, la legge permette l’applicazione di diversi metodi di riscossione ma alla fine, se il condomino moroso non paga, trovando una scappatoia, il debito ricade sui condomini che hanno sempre pagato.